01 febbraio 2008

Blasi e le “mani legate”

Il Taranto chiude il mercato con un attivo importante e una squadra rafforzata in ogni reparto. In altri tempi ci sarebbe da complimentarsi e invece la sensazione è di totale smobilitazione. Per autocombustione.

Tutti i giornali di oggi fanno un resoconto del mercato e tutti concordano che il Taranto abbia fatto cassa. Una scelta legittima, se vogliamo, perché le società di calcio marginali come la nostra devono finanziarsi così, soprattutto quando vengono meno diversi presupposti: incassi in primis e sponsor vari. Perché non possiamo nasconderci dietro un dito che la stagione al di sotto delle aspettative e certe scelte discutibili hanno allontanato, di fatto, tutti gli sponsor.
Da quello che ci risulta la Siel non rinnoverà e altrettanto farà la Raffo, dopo lo “sgarro” del Raffo Fest in piazza Garibaldi post Salernitana-Taranto in cui i calciatori del Taranto, ospiti d’onore della manifestazione, diedero buca.
Con una squadra che fino ad adesso ha arrancato, sono andati a farsi benedire tutti i buoni propositi come il merchandising griffato B&B e i vari sponsor a Taranto Channel e di cartellonistica allo stadio che, di fatto, non portano cassa in quanto troppo onerosi e con un richiamo assai modesto.
Blasi, quindi, “costretto” a fare cassa. Anche perché il presidente è consapevole di aver fatto terra bruciata attorno a lui e l’ultima mossa di far pagare gli abbonati di curva ha definitivamente gettato la maschera sulle prospettive prossime venture. Perché Blasi sa che dopo questa stagione assai particolare (per usare un eufemismo), gli abbonamenti della prossima stagione caleranno drasticamente e, con essi, il cash flow che ha permesso alla società di fare l’ultimo mercato estivo. Non solo. Mollando tutti il 30 giugno la patata bollente dei costi di messa a norma dello stadio in base al decreto Pisanu passeranno ai nuovi potenziali acquirenti e tanti saluti a tutti.
Alla fine del mercato, quindi, il Taranto chiude con un attivo di circa un milione di euro e una squadra rinforzata in ogni reparto tranne in attacco dove i vizi di sempre non hanno permesso un effettivo salto di qualità. Rinforzato rispetto alla squadra che arranca a sei punti dalla griglia play off e costruita da Evangelisti: sarà il campo a dare la risposta definitiva perché i dubbi di una squadra costruita senza un criterio logico persistono eccome. Non esiste un’alternativa a Plasmati e su Plasmati bisogna costruire un nuovo impianto di gioco: a girone di ritorno abbondantemente iniziato non è una prospettiva assai lungimirante. Non solo: l’Arezzo ha preso Chianese (un altro di quelli col “bollo”) e il Pescara si è rinforzato: la concorrenza aumenta e il gap con le prime posizioni resta ampio.
Questo mercato, in condizioni normali, potrebbe passare anche come uno dei migliori dell’era Blasi. Ma la sensazione si smobilitazione per autocombustione si avverte in maniera massiccia.