04 febbraio 2008

Salernitana umiliata Agostinelli esonerato

La Salernitana sprofonda a Taranto e il presidente Lombardi esonera Agostinelli. In arrivo Fabio Brini. Una decisione, quella dell’esonero di Agostinelli, presa qualche minuto dopo il fischio finale, conseguenza della prestazione vergognosa fornita dai granata a Taranto. La disfatta "vista " dagli sconfitti.

IL CORRIERE DELLO SPORT
Taranto-Salernitana 4-2
TARANTO (4-3-2-1): Barasso 6; D'Alterio 6,5 Pastore 6 (35' st Prosperi sv) Migliaccio 6,5 Colombini 6,5; Caval­lo 7 Cejas 6,5 (27' pt Marsili 6) De Falco 7; Zito 6 (18' st Tesser 6, Cutolo 7,5; Plasmati 7,5. A disp.: Faraon, Ascenzi, Sciaudone, Zaccanti. All.: Cari.
SALERNITANA (4-4-2): Pinna 5; Ambrogioni 5 Fusco 5 Cardinale 5 (35' pt Ciarcià 6) Milanese 5 (1' st Piccioni 5,5); Soligo 5,5 Troise 5 Mamede 6 Russo 5,5; Camma­rata 5 (1' st Ferraro 6) Di Napoli 6. A disp.: Milan, Cop­pini, Di Deo, Turienzo. All.: Agostinelli.
ARBITRO: Calvarese di Torino.
Guardalinee: Levato e Granella.
MARCATORI: 1' pt Cejas (T), 32' pt e 47' pt Plasmati (T), 43' pt Cutolo (T), 19' st Di Napoli (S), 41' st Mamede (S).
ESPULSI: Fusco (S) al 33' st per doppia ammonizione.
AMMONITI: Soligo (S), Cardinale (S), Plasmati (T), Ma­mede (S), De Falco (T).
NOTE: spettatori 3.200 (curva Nord chiusa al pubblico per squalifica). Angoli 7-3 per la Salernitana. Rec.: 2' pt, 3' st
di Michele Pennetti
TARANTO - Uno a zero dopo 32 secondi. Quattro a zero all'intervallo. Una superiori­tà schiacciante, a tratti imbarazzante (per gli avversari). La capolista addentata, az­zannata, ferita, sbranata, colpita con ripetu­ta ferocia, tremendamente ridimensionata. Non siano d'inganno i due gol della bandie­ra granata: fanno presa sul tabellino, ridu­cono lo scarto, non cambiano il giudizio. Sull'onda di una frazione iniziale strabilian­te, un Taranto mai visto in questa stagione annichilisce la Salernitana. Per induzione riapre il suo campionato, recuperando ter­reno nella rincorsa alla zona play off, e quello delle squadre che inseguono la testa della classifica.
Prima parola chiave, Plasmati. All'esor­dio in maglia rossoblù, il centravanti in 45 minuti firma le stesse reti (32' e 47', esecu­zioni fredde e precise) che aveva realizza­to in più di girone a Foggia. Non solo. Ma­novra di sponda con i compagni, va in cie­lo a pettinare continuamente palloni, spa­lanca spazi per gli inserimenti dei centro­campisti, esalta le qualità di Cutolo nel­l'uno- due assistendolo sul sublime cucchiaio che vale il 3-0 (43'). L'innesto che occorreva a una squadra dalle polveri ba­gnate.
Seconda parola chiave, Agostinelli. Il tec­nico srotola sul campo una Salernitana ul­tra- conservativa, con Troise mediano da­vanti alla linea di retroguardia e Cammara­ta e Di Napoli abbandonati, là davanti, a supplicare rifornimenti. Sotto dopo 32 se­condi, stordita dal siluro di Cejas, una for­mazione così concepita si consegna a un naufragio annunciato. Anche il presidente della società campana prende atto del ton­fo della squadra, anche dal punto di vista tattico, e, a fine partita, scende negli spo­gliatoi e rimuove Agostinelli dal suo incari­co. Il Taranto sfonda da tutte le parti, Caval­lo e De Falco spadroneggiano a centrocam­po, Cutolo sembra sceso da Marte a mostra­re calcio d'alta scuola, nella difesa campa­na si banchetta a piacimento. I cambi e le mosse in avvio di ripresa permettono agli ospiti di tornare almeno dignitosi. Ma gli squilli di Di Napoli (21') e Mamede (41'), mentre i padroni di casa si ostinano a but­tar via occasioni in contropiede, servono unicamente a dimezzare il passivo. Non a cancellare la traccia di una prima della classe con il motore in panne.

TUTTOSPORT
Salerno liquida Agostinelli

La grave sconfitta con il Taranto (4-2) è costata il posto a un tecnico di fama.
Capolista irriconoscibile, Plasmati è il killer che firma una spettacolare doppietta
TARANTO (4-3-2-1): Barasso 7; D’Alterio 7, Pastore 7 (34’ st Prosperi ng), Migliaccio 7, Colombini 7; Cavallo 7.5, Cejas 6.5 (27’ pt Marsili 6.5), De Falco 7; Cutolo 7, Zito 6 (18’ st Tesser 6.5); Plasmati 8. A disp.: Faraon, Ascenzi, Zaccanti, Sciaudone. All.: Cari 7.
SALERNITANA (4-4-2): Pinna 5; Ambro­gioni 5, Fusco 4, Troise 5, Milanese 5 (1’ st Piccioni 5); Soligo 5, Mamede 5.5, Cardi­nale 4 (34’ pt Ciarcià 5), Russo 5; Di Napo­li 5, Cammarata 4 (1’ st Ferraro 5). A disp.: Milan, Coppini, Di Deo, Turienzo. All.: Agostinelli 4.5.
ARBITRO: Calvarese di Torino 6.5.
MARCATORI: pt 30 Cejas, 32’ e 46’ Pla­smati, 42’ Cutolo (T); st 19’ Fusco, 41’ Ma­mede (S).
NOTE: ammoniti: Plasmati, De Falco (T), Soligo, Cardinale, Mamede, Fusco (S). Espulso: st 33’ Fusco (S). Angoli: 3-7. Re­cuperi: pt 2’; st 5’. Spettatori: 2.000 circa, di cui 535 paganti.

TARANTO. Alla ripresa del campionato dopo la sosta di domenica scorsa, un Taranto che non ti aspetti, surclassa la capolista Salernitana e rilancia le sue ambizioni per la conquista di un posto nei play off per la promozione in serie B. Quella dello ”Iacovone” è stata una partita a senso unico letteralmente dominata dalla com­pagine locale, favorita anche dal fatto di essere passata in vantaggio quando le lancette del cro­nometro non avevano compiuto che metà del loro primo percorso. Autore della prodezza l’ar­gentino Cejas che su un cross di Cavallo, dal li­mite dell’area salernitana ha esploso un gran ti­ro che non ha lasciato scampo all’estremo di­fensore granata Pinna. Su quel vantaggio, poi, l’undici di Cari ha saputo costruire il suo suc­cesso disputando una gara perfetta in cui tutti i reparti hanno funzionato al meglio.
OSPITI FUORI DEL MATCH Di contro la Salernitana, venuta a Taranto con chiare mire difensivistiche allo scopo di uscire dallo ”Iaco­vone” con un pareggio, colpita anche a freddo dal gol di Cejas, non ha saputo riportarsi in par­tita restando per tutta la prima frazione di gio­co in balia dei rossoblu ionici che non si lascia­vano pregare e due volte con il neo acquisto Pla­smati ed un’altra con Cutolo realizzavano il pre­zioso poker che chiudeva il primo tempo.
SALTA IL TECNICO Nella ripresa, il Taran­to, forte del grande vantaggio acquisito nella prima frazione di gioco, ha pensato bene di ge­stire il vantaggio, limitandosi a controllare le sfuriate dei salernitani che, comunque, riusci­vano a ridurre lo svantaggio dapprima con un colpo di testa di Fusco e poi con un tiro dal li­mite di Mamede. Ma la notizia non è tanto e so­lo la vittoria del Taranto sulla capolista grana­ta quanto l’esonero, al termine della gara, del tecnico Andrea Agostinelli. La squadra, come si legge in un comunicato diffuso dalla società, è stata affidata all’allenatore in seconda, Danova. Il nuovo trainer sarà, presumibilmente, pre­sentato martedì alla ripresa degli allenamenti. GIANNI LOMBARDO (DTS)

IL MATTINO
Salernitana, la corsa alla B riparte da Brini
Fabiani ha scelto l’allenatore che vinse un campionato di C ad Ancona. L’anno scorso salvò il Martina

DALL’INVIATO ROBERTO VENTRE Taranto.
A metà secondo tempo di Taranto già si pensava al nuovo allenatore. Più tardi è venuto fuori il nome di Fabio Brini, il tecnico che oggi sarà ufficializzato alla guida della Salernitana. Tecnico di esperienza con un importante passato in B e che ha trascorso gli anni migliori ad Ancona, quando in squadra aveva Sasà Russo che quindi lo conosce molto bene. Brini ad Ancona vinse un campionato di C, l’unico campionato vinto in carriera, e ha fatto piuttosto bene anche in serie B. Nella sua carriera ci sono altre piazze importanti come Taranto, Foggia e soprattutto Terni dove è stato due anni tra esoneri e ritorni e dove ha allenato Giannone e Ciarcià. L’ultima esperienza l’anno scorso alla guida del Martina, squadra che portò alla salvezza dopo essere subentrato a Pensabene. Brini sarà oggi a Salerno e dirigerà domani il primo allenamento della Salernitana. Non è stato l’unico nome a circolare, si è pensato anche a Bruno Giordano, Antonio Cabrini, Francesco Oddo, ex allenatore granata («Sarei onorato ma non c’è stato nessun contatto, sono a casa mia a Pescara», ha dichiarato) e Perotti. Ma poi la cerchia si è ristretta a Brini, l’annuncio ufficiale arriverà in giornata, ma non dovrebbero esserci più dubbi. Il direttore generale Fabiani durante la partita di Taranto, dopo l’espulsione di Fusco, telefono alla mano si è allontanato dalla panchina granata. Dall’altra parte il presidente Lombardi infuriato per quanto stava guardando alla tv ed intenzionato ad esonerare Agostinelli. Il discorso è proseguito a fine partita e si è arrivati alla decisione di esonerare il tecnico, comunicata ufficialmente sul sito della società alle 18.21 «La Salernitana calcio comunica che al termine della partita Taranto-Salernitana si è provveduto a sollevare dall’incarico l’allenatore Andrea Agostinelli». Neanche i ringraziamenti di rito per il lavoro svolto all’allenatore uscente, anche se poi è stato il presidente Lombardi a farlo pubblicamente. «Dispiace sempre a livello umano dover prendere decisioni di questo tipo, a pagare è sempre l’allenatore che rappresenta l’anello debole. Ma urgeva dare una scossa, nelle ultime giornate abbiamo avuto una media di retrocessione e rischiavamo di dilapidare il nostro vantaggio. A Taranto ho visto una squadra incapace di lottare e molto timorosa. L’allenatore nuovo dovrà portarci in serie B, poi vedremo per l’anno prossimo». Giornata infernale per la Salernitana conclusa con il movimentato dopo-partita e con il team manager Avallone, unico a presentarsi nella sale interviste per comunicare il silenzio stampa dei calciatori. Si capiva che qualcosa di grosso era nell’aria. Musi lunghi, squadra spenta e a testa bassa. Poi i telefoni spenti, fino alla notizia dell’esonero di Agostinelli e poi in serata il rincorrersi di voci su nuovi allenatori. La volata e il cerchio che si è ristretto a Brini. Silenzio stampa e squadra che probabilmente andrà in ritiro a metà settimana. Adesso il vantaggio su Gallipoli e Crotone è diminuito: sono quattro i punti di vantaggio. A meno sei la Lucchese che sarà l’avversaria di domenica prossima all’Arechi, un altro big match, l’ultimo della serie terribile. Urge un’inversione di tendenza, con il nuovo allenatore.

Agostinelli e il non gioco: esonero annunciato
Il tecnico mai amato dai tifosi A Taranto sbagliata la tattica

DALL'INVIATO Taranto. Stavolta ha pagato con l’esonero. Già altre volte era finito sotto processo l’allenatore, tecnico mai veramente amato. Grandi perplessità già al momento del suo annuncio alla Salernitana, i tifosi lo hanno accolto con scetticismo. Un allenatore che veniva da numerosi esoneri e che aveva lasciato un brutto ricordo a Napoli, vincendo e facendo bene solo nella Pistoiese. Un tecnico però che ha mostrato equilibrio nei giudizi e che aiutato dai risultati è riuscito ad andare avanti pur tra tante prestazioni da dimenticare. Agostinelli però a Taranto ha sbagliato veramente tutto, aveva annunciato alla vigilia di voler schierare una squadra composta da uomini veri perchè quella di Taranto sarebbe stata una partita durissima. Ma il primo a dimostrare mancanza di coraggio e di personalità è stato proprio lui, il tecnico della Salernitana. Sbagliata la formazione di partenza, una squadra piena di elementi dalle caratteristiche esclusivamente difensive. Una squadra che si è consegnata all'avversaria cedendo campo e spazi. Ha fatto la scelta sbagliata il tecnico, innanzitutto in termini d'impostazione. La Salernitana avrebbe dovuto giocarsi la partita a viso aperto, forte dei sette punti di vantaggio sulle inseguitrici, invece l'atteggiamento è stato rinunciatario già all'ingresso in campo. E il gol del Taranto dopo appena trenta secondi è stata proprio la conseguenza di questo atteggiamento, la Salernitana è entrata in campo con paura, ha indietreggiato la linea già prima di cominciare. E ovviamente il gol di Cejas ha complicato il tutto perchè la Salernitana è andata al tappeto e ha perso completamente la bussola. Ma tutto ciò è conseguenza di quello che è stato il lavoro dell'allenatore durante la settimana. Questo l'altro errore di Agostinelli. Per tutta la settimana ha provato una squadra insistendo sugli stessi uomini e provando determinate situazioni: a centrocampo uno dei due esterni doveva essere Ciarcià e uno dei due centrali Di Deo. Invece hanno giocato dal primo minuto Troise e Russo. La conseguenza è stata quella di una squadra totalmente rinunciataria e che si è abbassata in maniera netta arretrando sulla linea difensiva. Questi cambi hanno influito anche sul rendimento della difesa che solitamente ha rappresentato il punto di forza della Salernitana. Stavolta tutti gli interpreti difensivi hanno commesso errori ed ingenuità. Peggio di tutti Cardinale, forse innervosito dal fatto che non gli è stato rinnovato il contratto: suoi i due errori clamorosi sui primi due gol. Molto male anche il capitano Luca Fusco che ha chiuso con un'espulsione, fatto decisamente inusuale per lui. Deludente anche Milanese, pure lui sostituito a fine primo tempo. Altra negatività riconducibile agli errori di Agostinelli è quella legata alla disposizione tattica in trasferta. Nelle ultime cinque partite esterne i granata hanno conquistato solo quattro punti frutto della vittoria di Castellammare, del pareggio di Arezzo e di ben tre sconfitte: Pescara, Gallipoli e Taranto. Nell'anno nuovo la Salernitana non ha ancora vinto. Numeri che hanno condannato Agostinelli. ro.ve.

I tifosi: anche i calciatori responsabili dello sfascio
«Serve un tecnico di polso per riportare la serenità nello spogliatoio»

ENZO SICA L'esonero di Andrea Agostinelli ha lasciato quasi indifferente la maggior parte della tifoseria granata. Il partito dei «contro» ha avuto nettamente il sopravvento. Il non gioco della Salernitana in questo campionato di terza serie, malgrado il primo posto in classifica, è stato quasi sempre evidenziato da tutti. E le colpe sono ovviamenre ricadute sul tecnico marchigiano, anello debole di una catena che soprattutto nelle ultime giornate, si stava sgretolando. Il presidente del Centro di Coordinamento, Maurizio Tagliaferri, commenta: «C’era bisogno di una scrollata. Ha pagato il tecnico ma penso che molti calciatori oggi dovrebbero passarsi la mano sulla coscienza. Hanno giocato malissimo, non hanno avuto lo spirito giusto per affrontare una squadra come il Taranto che nel primo tempo ci ha davvero dato del filo da torcere. Dispiace per Agostinelli, un allenatore sempre sulla graticola per la tifoseria, che paga anche per colpe non sue. Speriamo che il suo sostituto possa ridare un bel gioco e soprattutto serenità a questa Salernitana». Antonio Di Giacomo, del club granata di Cagliari, ha seguito in Sardegna la gara di Taranto attraverso Conto Tv: «Abbiamo toccato il fondo contro un Taranto che sembrava la prima della classe. Incredibile. Hanno pesato le scelte assurde di Agostinelli che poi ha pagato con l'esonero, un allontanamento che era nell'aria visto che non aveva saputo dare alla squadra un gioco. La Salernitana viveva solo dei suoi soliti «solisti». Contro il Taranto è sembrata un'orchestra dove ognuno suonava per i fatti propri». Anche Antonio Carmando, del club granata «mai sola», plaude l'iniziativa della società sul licenziamento: «Agostinelli forse andava esonerato qualche domenica prima. Mi spiego. Dopo la brutta gara di Gallipoli la società doveva prendere una decisione forte. Si è andati avanti sperando nel mercato di gennaio ed anche del consistente vantaggio sulle seconde. Il campanello d'allarme è suonato già nella gara contro il Crotone. L'arrivo di Tricarico, Piccioni e Cammarata poteva far pensare ad un cambio di rotta. Così non è stato. Ma ci sono anche altri giocatori nella rosa, acquistati addirittura a giugno, che sono eternamente in panchina o fanno tribuna. Oggi abbiamo visto in campo una squadra senza cuore che è stata in balia degli avversari». Gabriele Pergamo è telegrafico: «Un esonero giusto che evidenzia come la scelta iniziale di ountare su Agostinelli sia stata sbagliata. Speriamo che arrivi un tecnico di polso che possa dare una scrollata alla squadra». Giovanni Volpe non addossa tutte le colpe al tecnico: «Diciamo che la società ha ritardato la decisione e che a più riprese, presidente Lombardi in testa, ha dichiarato che il gioco intreressava poco, bastava fare i punti per andare imn B. Questa marcia indietro è scaturita, probabilmente, da un qualcosa che si è rotto a livello spogliatoio. Contro il Taranto l'ormai ex allenatore granata ha messo in campo una squadra brutta e confusionaria». Su chi possa sedere sulla panchina granata ci sono vari nomi che circolano. Alberto Barbato spera in un allenatore che possa riprendere in mano la situazione: «Mi auguro che possa essere Francesco Oddo, un tecnico che ha sempre riscontrato grosse simpatie nella nostra città. Ma se arrivasse Brini non sarebbe una cattiva scelta».

Cardinale distratto Milanese ko
PINNA 5: qualche colpa sul primo gol, stavolta neanche superman fa i miracoli. AMBROGIONI 5: quello che nel reparto fa meno danni, in una giornataccia globale è comunque un merito. FUSCO 4.5: il capitano soffre come non mai, uno scivolone nell'azione del primo gol, poi sempre interventi in affanno, di testa non la prende mai con Plasmati. Finisce anche con un'espulsione la sua giornataccia. CARDINALE 4: forse distratto dal mancato rinnovo del contratto, sbaglia tutto ed ha grosse responsabilità sui primi due gol del Taranto (35' pt Ciarcià 5.5: certo nella ripresa è più facile muoversi perchè la partita è chiusa, ma con alcune giocate dimostra che l'allenatore ha sbagliato a non farlo giocare). MILANESE 4: dal suo lato stavolta è un'auostrada, passano tutti, devastante De Falco nell'azione del quarto gol (1' st Piccioni 5: movimento, qualche spunto). SOLIGO 5.5: l'unico che dà qualche segnale di vitalità, si propone, prova ad allungare la squadra. TROISE 4.5: non doveva giocare a Agostinelli avrebbe fatto meglio a non schierarlo. Impresentabile. MAMEDE 5: svagato, sbaglia il controllo sulla palla a centro battuta da Di Napoli, si lascia travolgere dal ritmo e dalla veemenza avversaria. Ha il merito di riprendersi e di segnare il gol del 2-4. RUSSO 4.5: ma cosa ci fa il buon Sasà in una squadra che vuole vincere il campionato? La generosità e l'attaccamento alla maglia non sono sufficienti. DI NAPOLI 5.5: travolto anche lui insieme alla squadra, sparisce anche se dalle sue parti non arrivano palloni. Segna il gol numero tredici in campionato. CAMMARATA 4: aveva annunciato la sua voglia di spaccare il mondo. Gioca un primo tempo bruttisimo, si fa notare solo per i falli sui difensore avversari (1' st Ferraro 5: sarà un caso, ma quando lui non gioca la Salernitana va sempre in bambola). r.v.

Pastore: «Squadra troppo timorosa»
Ivano Pastore, capitano del Taranto, nonostante l'esaltante vittoria rimane con i piedi saldamente piantati a terra. «Sinceramente non mi aspettavo una Salernitana del genere. Mi aspettavo una squadra che venisse a Taranto a cercare il colpo del ko. Sono venuti qui un po' timorosi dell'ambiente e della nostra carica agonistica; penso che ricordavano anche la partita dell'andata, dove noi giocammo alla grande pur perdendo, e avevano un po' paura delle nostre ripartenze. Il primo gol ha scombussolato tutti i loro piani e poi noi abbiamo fatto una prestazione in crescendo per tutto il primo tempo. Comunque non credo che questa sia la vera Salernitana e sono convinto che rimane la favorita per il primo posto a chiusura del campionato». en.str.

LA CITTA' DI SALERNO
Ciclone Taranto, licenziato Agostinelli

Di Luigi Carrieri
TARANTO (4-3-2-1): Barasso 6; D’Alterio 7, Pastore 7 (33’ st Prosperi sv), Migliaccio 7, Colombini 7; Cavallo 7,5, Cejas 6,5 (27’ pt Marsili 6), De Falco 7; Cutolo 8, Zito 6 (17’ st Tesser sv); Plasmati 8. A disp.: Faraon, Ascenzi, Sciaudone, Zaccanti. All.: Cari 7,5.
SALERNITANA (4-4-2): Pinna 5; Ambrogioni 5, Fusco 4, Cardinale 4 (34’ pt Ciarciá 5,5), Milanese 5 (1’ st Piccioni 5); Soligo 5, Mamede 5,5, Troise 4,5, Russo 5; Di Napoli 5,5, Cammarata 4 (1’ st Ferraro 5). A disp.: Milan, Coppini, Di Deo, Turienzo. All.: Agostinelli 4,5.
ARBITRO: Calvarese di Teramo 6,5.
RETI: pt 32’’ Cejas (T), 32’ Plasmati (T), 43’ Cutolo (T), 45’ Plasmati (T); st 18’ Di Napoli (S), 40’ Mamede (S). NOTE: spettatori 3.800. Espulso Fusco al 32’ st per doppia ammonizione. Ammoniti: Soligo, Cardinale, Mamede, Fusco, De Falco. Angoli 6-3 per la Salernitana. Recuperi: pt 0’; st 5’
TARANTO. La Salernitana crolla, Agostinelli esonerato. I rossoblù schiantano 4-2 la capolista Salernitana in una gara che non ha storia. Quattro gol nel primo tempo, il primo dopo trentadue secondi veicolano i destini di un pomeriggio in cui i padroni di casa ritrovano il gusto di sperare in un posto nei playoff. In casa Salernitana si chiude, clamorosamente, l’era Agostinelli con uno stringato comunicato diffuso dalla societá due ore dopo la fine della partita. I salernitani, invece, devono rispondere a molti interrogativi.
La vittoria manca da quattro partite e il vantaggio sulle inseguitrici diminuisce sempre più. Soprattutto la posizione di Agostinelli comincia a non essere stabile, perché la sconfitta è clamorosa nei numeri, ma principalmente sotto l’aspetto tattico.
Il tecnico marchigiano, infatti, schiera una formazione incomprensibile, corretta tardivamente. Due punte fisse e un complesso di centrocampisti più votati alla distruzione del gioco, che non alla costruzione. Non c’è collegamento. Sorprendente l’assenza in partenza dell’esterno Ciarciá. Dal primo minuto esordisce Cammarata, ex di turno, beccato continuamente dal pubblico rossoblù. Cari non può schierare Mancini per motivi burocratici e affida le chiavi dell’attacco a Gianvito Plasmati, supportato da Zito e Cutolo. Bastano trentadue secondi al Taranto per sbloccare il risultato. Il tiro di Cejas dal limite, su respinta corta di Cardinale, trova l’angolino giusto. Le difficoltá della capolista si palesano soprattutto nella manovra di disimpegno. Il pressing ionico funziona e il gioco degli ospiti scorre in modo poco fluido. Il Taranto non frena la sua aggressivitá. Cutolo viene spesso fermato con il fallo dai salernitani. Meno brillante, invece, Zito. Cutolo, in particolare, è in una di quelle giornate in cui tutto può sgorgare dai suoi piedi. Dribbling e piroette: in una parola inarrestabile. Al contrario Di Napoli e Cammarata appaiono troppo isolati. La Salernitana non si scuote dal gol subìto a freddo. Anzi colleziona solo cartellini gialli. Ben tre in meno di mezzora. Il raddoppio è nella natura delle cose. Al 32’ Cutolo serve Plasmati che in piena area batte Pinna con un preciso destro. Agostinelli corre ai ripari. Inserisce Ciarciá e toglie il difensore Cardinale. Non basta. Il capolavoro si sublima al 43’. Cutolo serve Plasmati che di tacco gli restituisce la sfera. L’ex Verona punta verso Pinna e lo salta con uno splendido pallonetto: 3-0. Ma non è finita. Al 45’ De Falco ruba palla a centrocampo e fila verso il fondo. L’assist è per Plasmati che solo davanti a Pinna firma l’incredibile 4-0. La Salernitana ad inizio ripresa manda in campo Piccioni e Ferraro. I granata collezionano diversi calci d’angolo. Di Napoli si sbatte e realizza il gol che lenisce solo parzialmente le pene della capolista. La rete di Mamede del 4-2 rende il punteggio più digeribile. La sostanza, però, non cambia: la crisi della Salernitana è ufficialmente aperta.

LIRA TV SALERNO
Salernitana, domenica nera

Salernitana travolta dal Taranto, Agostinelli esonerato, Crotone e Gallipoli più vicine in classifica, a -4 dai granata: non è uno scherzo di Carnevale, ma il resoconto della domenica nera vissuta dalla squadra di Lombardi. Una giornata paradossale, che racchiude in poche ore una serie di episodi inverosimili. Non era mai capitato finora che la Salernitana subisse così tante reti in un solo incontro, non era mai stata incassata una sconfitta così cocente. Se a tutto questo si aggiunge anche la giornata positiva delle dirette concorrenti, con il Gallipoli che conquista la sua prima vittoria in trasferta e con Crotone, Ancona e Lucchese che si avvicinano a grandi passi, il quadro è davvero completo. Quella di Taranto doveva trasformarsi in una tappa di avvicinamento al traguardo finale ed invece si è rivelata un’autentica Caporetto per la truppa granata. In Puglia dopo 45 minuti di gioco la Salernitana rimane intrappolata nella ragnatela avversaria e subisce quattro sberle in pieno volto. La prima dopo appena 30 secondi di gioco. Cejas apre le danze, al resto ci pensano Cutolo, già a segno anche all’andata all’Arechi e Plasmati, l’ultimo arrivato in casa rossoblu e che brinda all’esordio addirittura con una doppietta. Neanche le reti di Di Napoli e Mamede servono nella ripresa a salvare la faccia, dopo il poco tempestivo il tentativo di Agostinelli di riparare al danno iniziale modificando lo schieramento in campo. L’indegno spettacolo non piace al presidente Lombardi, che decide per un esonero che sorprende poco. I due punti conquistati nelle ultime 4 partite con la capolista che non vince dalla prima di ritorno parlano chiaro. L’indecorosa battuta d’arresto è la classica “goccia”. Già da oggi l’imperativo è voltare pagina, per lasciarsi al più presto alle spalle il disastroso Carnevale granata e proseguire verso la mèta, senza giocare altri brutti scherzi… Francesca De Simone

L’addio di Agostinelli
Sognava già un’Arechi in festa per la promozione in B ed invece si ritrova a lasciare il lavoro a metà dell’opera. Da ieri pomeriggio Andrea Agostinelli non è più l’allenatore della Salernitana. La tappa di Taranto segna il capolinea della sua avventura sulla panchina granata. Il suo esonero probabilmente era nell’aria già dopo la sconfitta di Gallipoli, ma i risultati altalenanti delle altre dirette concorrenti fin qui avevano tenuto a galla il tecnico che per diverse giornate era riuscito a mantenere la Salernitana a debita distanza dalle inseguitrici. L’ultimo atto in terra pugliese si è rivelato invece fatale per la panchina di Agostinelli, vittima, tra le altre cose, della scellerata scelta di stravolgere all’ultimo momento la formazione anti -Taranto, puntando su Troise a centrocampo, Russo e Soligo esterni, lasciando in panchina Ciarcià e Piccioni. Non è la prima volta che le scelte di Agostinelli seminano perplessità tra i tifosi. Questa volta però il risultato finisce per umiliare eccessivamente la Salernitana, spingendo la società a decidere per un ribaltone auspicato da tempo da parte della tifoseria. Già l’arrivo a Salerno di Agostinelli era stato accompagnato da un alone di scetticismo, per i tanti esoneri che caratterizzano la carriera del tecnico marchigiano. Sulla panchina granata ha provato in tutti i modi a far cambiare idea a chi lo reputava inadatto a condurre la squadra in B. Per 22 partite Agostinelli ha raccolto critiche di ogni genere senza mai battere ciglio. Alla fine non riesce a portare a termine l’operazione riscatto e non gli resta che lasciare Salerno in punta di piedi, così com’era arrivato, senza veleni e polemiche, mettendo in valigia un pizzico di amarezza, inevitabile… Francesca De Simone

RAZZA IRNO
Crollo della Salernitana nella trasferta di Taranto, e stavolta le dirette concorrenti ne approfittano riducendo a quattro punti lo svantaggio dai granata. Gli strampalati piani tattici di Agostinelli, che rinuncia agli esterni titolari per proporre un centrocampo pieno di incontristi, vengono immediatamente fatti saltare in aria dal gol di Cejas dopo soli 30 secondi. Bel tiro del centrocampista argentino che indovina l'angolo basso alla destra di Pinna. La Salernitana è inesistente in campo, nessuno dei giocatori schierati da Agostinelli è in grado di costruire calcio, Troise e Mamede al centro, Soligo e Russo sulle fasce sono sempre stati in balia degli avversari che con Cutolo, Cejas e De Falco hanno fatto il bello e cattivo tempo. Logica conseguenza sono stati i gol di Plasmati, su assist di Cutolo, dello stesso fantasista pugliese con un tocco sotto porta e nuovamente del centravanti rossoblù proprio allo scadere. Il secondo tempo si è aperto con le sostituzioni di Milanese e Cammarata con Piccioni e Ferraro. Il Taranto ha remato i remi in barca gestendo il pallone e concedendo poco e niente ai demotivati granata. Ciarcià, subentrato già nella prima frazione al posto di Cardinale, è stato l'unico a dare l'impressione di voler fare qualcosa, dal suo piede l'assist per Di Napoli che ha insaccato di testa. Ma la partita, ormai, non aveva più senso e gli ultimi due episodi di cronaca sono l'espulsione di Luca Fusco e l'effimero 4-2 di Mamede. La partita è stata un vero e proprio incubo, la sensazione di perderla si è avuta immediatamente, fin dalla lettura delle formazioni. E' inspiegabile rinunciare a priori a qualunque forma di partita propositiva, schierara Troise a centrocampo significa concedere un vantaggio enorme agli avversari che non si devono preoccupare di "spegnere" le fonti di gioco. Domenica è il vero crocevia della stagione con lo scontro diretto contro la Lucchese, partita nella quale mancheranno gli squalificati Fusco e Mamede.