Arrivano i gemelli dei baresi ma grazie alle genialate di Blasi anche una partita così attesa perde fascino. Fuori Mancini e D’Acol (misteriosa la sua assenza tra i convocati), recuperato Cejas, il Taranto affronta la corazzata di Pinna e del fresco ex Cammarata, preferito a Ferraro. Chiuse le curve, diretta televisiva per motivi di ordine pubblico.
Iaco, Iaco, Iacovone: 30 anni sono pochi per dimenticarti.
Quando Blasi non ci sarà più sarà ricordato come il presidente che riuscì a far disamorare un pubblico passionale come quello di Taranto. Indubbi i meriti sportivi, verrà ricordato per altro. Se lo ricorderanno per sempre gli abbonati di curva, per esempio.
Nonostante la chiusura delle due curve, i biglietti limitati in giro e il divieto degli abbonati di qualsiasi forma di rispetto, non c’è stata la corsa al biglietto. Nonostante la capolista e le tribune in mano a tanti tifosi ospiti e i tantissimi motivi di interesse che una gara del genere poteva muovere. Pinna e Cammarata con la maglia granata, per esempio. O il mancato transfert di Mancini, giusto per far capire quali sono le priorità di Blasi.
E’ una partita dai tanti aspetti: Mancini e Zito finiti al Siena, la società che ha dato in prestito Di Napoli alla Salernitana che può ritenersi una società assai vicina a quell’universo Gea così discusso. Il suo direttore sportivo, Fabiani, è sotto inchiesta per aver fatto da postino di Moggi nel consegnare schede telefoniche. Intrecci stani, insomma, proprio alla vigilia di una partita così importante.
Sarà l’occasione di vedere finalmente Plasmati: dopo tanti patimenti e bolli, finalmente all’esordio l’unico attaccante di ruolo (sempre che qualcuno si ostini a considerare Ascenzi un attaccante) e il ritorno di Prosperi a dare man forte al reparto arretrato.
C’è la diretta televisiva su Rai Tre per le zone di Taranto e Salerno, nonché sul digitale terrestre e sat di Conto Tv per i fuorisede (bisogna acquistare una scheda prepagata e subirsi i sorrisini di chi vi scambierà per il rattuso di turno…).
Nonostante tutto ci dispiace non vedere i gemelli dei baresi allo Iacovone. Il calcio è fatto di passione, sentimenti ma anche campanile. La rivalità con la Salernitana è inferiore solo a quella dei gemelli innominabili. Proibire ai granata la trasferta a Taranto è una sconfitta senza attenuanti di chi non riesce a gestire l’ordine pubblico per una partita di calcio. Non solo: pare che verrà precluso a tutte le tifoserie ospiti far visita allo Iacovone. Delirio su delirio. Fortunatamente noi potemmo andare all’Arechi.
UN GIRONE FA
Con un’invenzione del suo fuoriclasse a due minuti dal novantesimo, la Salernitana porta a casa i tre punti dopo una partita tiratissima e senza esclusione di colpi. La Salernitana in avanti ha un certo Di Napoli e un certo Ferraro. Vuole andare in serie B e lo dimostra. Da parte nostra tanta buona volontà e un Taranto che ha fatto la sua gara a viso aperto senza mai disunirsi e che per lunghi tratti di gara ha fatto vedere i sorci verdi alla corazzata granata.
Dopo una partita del genere non ci sentimmo di muovere alcuna critica al Magico: le sconfitte sono sempre amare ma, all’Arechi, solo applausi per i rossoblu.
L’ARRIVO ALL’ARECHI
In estrema tranquillità. All’uscita dalla tangenziale troveremo un massiccio spiegamento di FDO: come per la scorsa stagione, ci indirizzano verso una stradina stretta che costeggia la zona industriale. Sbucheremo senza problemi nel settore ospiti.
Diverse macchine arriveranno a Salerno, altre ancora girovagheranno per Pontecagnano e Bellizzi ma nulla da segnalare.
Un plauso meritato al servizio d’ordine: efficiente e discreto.
STADIO ARECHI: UNO SPETTACOLO
Lo stadio Arechi è uno spettacolo. Uno stadio per il calcio come il vetusto Iacovone. Entrare nel settore e vedere una muraglia umana avversaria dà una scarica di adrenalina. Dopo tante trasferte insulse, finalmente torniamo a Salerno alla grande. Saremo poco meno di cinquecento. Come sempre accade in queste occasioni, il Magico è seguito da chi ci tiene veramente alla maglia.
Poco meno di cinquecento ma buoni. Cori possenti, partecipati, vigorosi. Il settore, poi, aiuta molto. Tanti cori di scherno, insulti a tutta forza, qualche bomba carta, un fumogeno e un “pensiero” al direttore di Studio 100 da parte degli E.A.M. ma null’altro da segnalare.
La curva sud si presenta abbastanza piena (complice la chiusura dei distinti) ma anche la tribuna non sfigura. Da segnalare un enorme striscione per Ciccio Rocco, uno dei capi della Sud, alle prese con un sfida molto più importante di una partita di calcio. Un “in bocca al lupo” sincero da parte nostra e rispetto dal settore ospiti.
Quando la Sud partiva compatta erano dolori. Ma è successo di rado. Diecimila e più i tifosi granata. Noi siamo partiti molto prima del fischio iniziale e abbiamo intonato i cori di sempre. Questa volta molto orgoglio e sostegno alla maglia che cori inutili contro le Fdo.
Nel nostro settore gli ultras di casa li abbiamo sentiti un paio di volte durante il primo tempo e dopo il terzo gol. A testimonianza di un tifo nostro costante.