04 febbraio 2008

Capolista abbattuta e umiliata

4-0 nel primo tempo. Una partita senza storia.
Un Taranto tritatutto umilia letteralmente la capolista Salernitana e regala fiato alle speranze play off. Plasmati si presenta con una doppietta ma è tutto il Taranto ha disputare una partita superlativa. Rientra Cejas, fuori Prosperi. De Falco in grande spolvero e Cavallo che si erge a guerriero spartano. E meno male che mancava Mancini e in attesa di Emerson e Carrozza…

PREPARTITA
Ci ritroviamo in sede per un aperitivo vigoroso. E’ mezzogiorno ma la tensione pre-gara l’avvertiamo tutta. Dopo aver spazzolato tutto ci muoviamo in direzione Iacovone con le auto. Il parcheggio antistante la Nord sarà praticamente deserto. Il prefiltraggio parte dalla gradinata e il solito massiccio dispiegamento di forze dell’ordine sorveglia il tutto.
Ci sono tante abbonati di curva con il biglietto in mano. Altri che proveranno a passare con l’abbonamento: nessuna diretta tv potrà mai regalare le emozioni che solo lo stadio e il profumo dell’erba del campo possono dare. Un piccolo momento di raccoglimento davanti la statua di Erasmo Iacovone e siamo pronti alla nostra Taranto-Salernitana.

INGRESSO IN GRADINATA
Il prefiltraggio passa regolarmente. Alle porte gli stewards si ingrippano a controllare se sull’abbonamento c’è scritto gradinata o curva. La differenza è minima e tanti ragazzi vengono respinti nonostante non stiano rubando assolutamente nulla.
Una volta dentro il settore vedremo tanti volti noti, anche abbonati di curva. Il settore inferiore si riempie mentre l’anello superiore è abbastanza pieno ma non c’è il “sold out”. Ci sistemiamo nella postazione “forzata” dell’anello superiore e appendiamo il nostro omaggio a Erasmo Iacovone: IACO UNICA BANDIERA su un drappo rossoblu.
Avremmo voluto fare molto di più ma disposizioni deliranti, illiberali e anticostituzionali non ce lo consentono.
Le disposizioni sono chiare: con le squadre in campo i cori solo per Erasmo: Iaco, Iaco, Iacovone. I brividi vengono spontanei.

SETTORE OSPITI VUOTO
Il calcio è anche e soprattutto campanile. Taranto-Salernitana senza i gemelli dei baresi ha il sapore di una minestra insipida. Proibire la trasferta a Taranto dei tifosi granata è dichiarare una sconfitta senza condizioni di chi è preposto a garantire l’ordine pubblico.

LE SQUADRE IN CAMPO
Curva nord chiusa per la seconda domenica di sei di squalifica. Entrano le squadre in campo. Dalla parte lato curva nord della gradinata parte una piccola cartata. Noi insistiamo con cori in memoria di Erasmo Iacovone. Lo speaker dello stadio annuncia le formazioni e omette volutamente il nome di Cammarata.
Il Taranto è in campo: non c’è spazio per altro che il sostegno. Tra i cori, ovviamente, non potevano mancare ricordi e fischi a Cammarata e a Blasi per la genialata di escludere gli abbonati di curva da qualsiasi tipo di agevolazione.

GRANDISSIMO PRIMO TEMPO
Cejas, poi Plasmati, poi Cutolo, poi di nuovo Plasmati.
Siamo a carnevale ma lo scherzo se l’è preso tutta la Salernitana. Il Taranto annienta letteralmente la capolista con una prova maiuscola sotto tutti i punti di vista. Grinta, cattiveria, velocità. Da stropicciarsi gli occhi. Pronti via e Pinna deve raccogliere il primo pallone dalle spalle grazie a una botta di Cejas che in controbalzo esplode un ordigno dei suoi e va esultare sotto una curva vuota.
Non basta: la Salernitana non reagisce e accumula solo cartellini gialli. E’ il Magico a fare il match con progressioni ficcanti. Esce l’autore del primo gol per il riacutizzarsi di un dolore al polpaccio ed entra Marsili. Il Taranto conquista tre corner consecutivi e mette all’angolo la capolista. Al trentesimo arriva il raddoppio grazie ad una bella azione di Cutolo per Plasmati che prima controlla e poi beffa Pinna in agilità. Lo stadio crolla e Plasmati viene a festeggiare togliendosi la maglietta e beccandosi un ammonizione.
La Salernitana è groggy, il Taranto esuberante e voglioso. Passano nemmeno dieci minuti e il Magico fa tris: Cutolo (superlativo) scambia con Plasmati e con un colpo sotto mortifica Pinna e porta a tre i gol di vantaggio dei rossoblu. Ci guardiamo negli occhi increduli ma non basta: il delirio viene raggiunto quasi allo scadere quando Plasmati fa poker grazie anche al solito Cutolo che gli serve un pallone invitante e con un preciso rasoterra sulla destra fa piegare Pinna per la quarta volta. La difesa della Salernitana è in bambola mentre dagli spalti si alza il coro al cielo “uccideteli”, come ad umiliare la Salerniata e i suoi trascorsi.

CAMMARATA
Chi ci legge con attenzione sa che non andiamo appresso ai giocatori. Sono professionisti e come tale è legittimo che cambino maglia, anche nel corso della stagione. Non solo: quando non esultano per un gol alle ex squadre, per noi è una mancanza di rispetto per i nuovi tifosi.
Detto questo, noi contestammo Cammarata in Taranto-Pistoiese perché, tesserato del Taranto, chiese a Cari di non essere convocato. Una grave mancanza di rispetto. Lo sapevano tutti che avrebbe dovuto andare a Salerno ma fino all’ultimo minuto devi buttare il sangue per quei colori che appartengono a noi, non ai Blasi di turno. Che poi sia andato a Salerno sono stracazzacci suoi.
Non contento, ha dichiarato ai giornali campani che avrebbe esultato in caso di gol al Taranto.
Cammarata rimane in panca nel secondo tempo, non segna e regala una prestazione incolore. Nel primo tempo è sommerso dai “buuu” di tutto lo stadio che lo apostrofa alla stregua di un traditore.
Crediamo di aver perso solo tempo e fiato questo pomeriggio con Cammarata. Ad malora.

SECONDO TEMPO
Nella Salernitana entrano Ferraro e Piccioni per Milanese e Cammarata. Di Napoli regala perle di spettacolo puro e i granata si avvicinano pericolosamente dalle parti di Barasso.
Intorno al ventesimo la Salernitana accorcia proprio con Di Napoli che raccoglie di testa e supera Barasso. Di Napoli è ancora pericolosissimo con una punizione defilata dal limite: spara una bordata e Barasso dovrà superarsi per mettere fuori.
E’ la Salernitana che cerca il riscatto ma non riesce a passare. Introno al trentesimo i granata rimangono in dieci per il doppio giallo al capitano Di Fusco. E’ il Taranto che si rende ancora una volta pericoloso con Tesser che da pochi passi invece di colpire a affondare il relitto granata ha uno scatto di altruismo e serve Plasmati che non si aspettava tanta grazia.
Gol sbagliato, gol subito: Ferrara di testa (ancora una volta) supera Barasso e porta il risultato ad essere meno cruento. Al triplice fischio finale è tripudio.